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Gli 85 anni di Opel Kadett

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Prodotta nel Dicembre 1935 la prima Kadett. Un immediato successo di pubblico. Oltre 100.000 esemplari costruiti in quattro anni.

Gli Anni Trenta furono per Opel un periodo di grande vitalità aziendale. In questo contesto 85 anni fa, nel 1935, la Casa tedesca, divenuta all’epoca la maggiore industria automobilistica nazionale con 100.000 unità prodotte all’anno, presentò due nuovi modelli destinati ad influenzare notevolmente i suoi futuri progetti: la Olympia e la P4. La prima era un’automobile veramente rivoluzionaria. Era infatti la prima vettura tedesca costruita in serie con carrozzeria autoportante interamente in acciaio. Inizialmente equipaggiata con un motore di 1.300 cc da 26 CV (19 kW), nel biennio 1936-37 la Olympia fu prodotta in oltre 80.000 esemplari. Costava 2.500 marchi.

Per contro la P4 era tanto essenziale quanto la Olympia era moderna. Con un 4 cilindri di 1,1 litri ed un prezzo incredibilmente basso (1.650 Marchi, presto ulteriormente ridotto a 1.450 Marchi) era davvero un’ottima utilitaria, la risposta della Opel alla generale domanda di quell’”un’automobile per tutti” su cui lavorano i maggiori costruttori europei.

La Opel Kadett rappresentò una felice sintesi di questi due modelli. Dalla Olympia, rispetto alla quale si posizionava nel segmento di mercato immediatamente inferiore, ereditava la modernità generale del progetto e l’idea della carrozzeria autoportante; della più economica e tradizionale P4 riprendeva invece il concetto di vettura utilitaria ed il motore di 1.073 cc.

La prima Kadett fu presentata in anteprima il 4 Dicembre 1935 alla fine di un anno nel corso del quale la Casa tedesca aveva prodotto 120.293 automobili. divenendo così la maggiore industria europea del settore.

La Kadett aveva una carrozzeria compatta e leggera che veniva proposta sul mercato tedesco nella duplice versione berlina 2 porte e cabriolet. La versione berlina 4 porte con le porte incernierate ai montanti esterni per aprirsi al centro della fiancata era riservata invece all’esportazione.

La sua linea, che oggi potremmo definire “a due volumi”, ricordava quella dell Olympia: parafanghi anteriori e fari parzialmente inseriti nella carrozzeria, due finestrini laterali (quello anteriore provvisto di deflettore), bagagliaio integrato all’esterno del quale era agganciata la ruota di scorta. L’alta mascherina anteriore era però più diritta ed inserita in modo più armonico con il frontale. La griglia era spezzata verticalmente da una modanatura cromata che conteneva il logo con la dicitura “Opel Kadett”. Sopra di essa, in corrispondenza del cofano motore, spiccava la riproduzione stilizzata del dirigibile Zeppelin che in quegli anni era diventato praticamente il marchio della Opel.

Il motore era un 4 cilindri in linea di 1.073 cc a corsa lunga con distribuzione a valvole laterali che sviluppava 23 CV (12 kW). Disposto longitudinalmente all’interno del vano, trasmetteva il moto alle ruote posteriori attraverso un cambio a 3 marce ed un albero di trasmissione centrale. La sospensione anteriore era indipendente tipo Dubonnet con molle elicoidali incapsulate, mentre quella posteriore era a ponte rigido con balestre longitudinali semi-ellittiche. I quattro freni a tamburo con comando idraulico erano alloggiati all’interno delle ruote in acciaio da 16″.

Questa prima Kadett del 1936 raggiungeva una velocità massima di 98 km/h e percorreva 100 chilometri con 7,5 litri di benzina. Il pubblico tedesco accolse subito molto bene la Kadett anche in virtù di un prezzo davvero contenuto anche per quell’epoca: solo 2.100 Marchi indipendentemente dalla versione (berlina 2 porte e cabriolet) prescelta.

Nel 1938 la Opel presentò un’edizione parzialmente rinnovata della Kadett. La nuova serie manteneva praticamente la stessa meccanica della precedente, ma la linea esterna, più arrotondata, finiva per farla assomigliare maggiormente alla Olympia di cui proprio quell’anno la Opel proponeva una nuova edizione equipaggiata con un motore a valvole in testa di 1.500 cc. In particolare, la nuova Kadett si riconosceva esternamente dal modello del 1936 per la mascherina non più diritta, bensì arrotondata lateralmente e caratterizzata da quattro elementi cromati trasversali ed uno verticale. Nuovo era anche il logo: il nome Opel compariva in alto al centro della mascherina, mentre quello della Kadett era scritto in verticale al centro di uno scudo smaltato.

La gamma si articolava ora su quattro diverse versioni. Il modello d’entrata era la berlina a 2 porte che, offerta all'”incredibile prezzo” di soli 1.795 Marchi, rappresentava una più che valida alternativa all’economicao P4 da poco uscita di produzione. Per i clienti più esigenti c’erano invece le berline Special a 2 ed a 4 porte (al prezzo rispettivamente di 2.100 e 2.350 Marchi), riconoscibili esternamente per la presenza di copriruota, paraurti e modanature laterali cromate. Non mancava ovviamente la versione cabriolet proposta a 2.150 Marchi.

La Seconda Guerra Mondiale ormai alle porte non permise nel 1940 alla Opel di gioire appieno della milionesima autovettura prodotta (una Kapitan). Nondimeno vale la pena segnalare che, quando nell’Ottobre di quello stesso anno la produzione automobilistica dovette essere interrotta, dallo stabilimento di Rüsselsheim erano già uscite 107.608 Kadett (l’ultima delle quali costruita nel Maggio 1940). In soli quattro anni la nuova arrivata rappresentava già più del 10% dell’intera produzione Opel.

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